·Allegro maestoso
Genere: musica romantica
Organico: strumento solista
Strumento: pianoforte
Composizione: 1846
Edizione: Brandus, Parigi, 1846
Dedica: Madame A. Veyret
Composta nel 1845 e pubblicata nel 1846, dedicata a M.me A. Veyret, amica di Chopin e George Sand, la Polacca-Fantasia è uno dei più perfetti esempi della cosiddetta "forma aperta", che si amplia svolgendosi, si libera, si dissolve.
Chopin ha realizzato in questopera un capolavoro di grandissima libertà ritmica e strutturale. Forse quest'opera assomiglia più ad una ballata o a una fantasia che non a una Polacca, che è qui riconoscibile solo dal ritmo.
Si tratta di una delle composizioni più complesse mai concepite da Chopin, che inanella qui molti temi diversi, imprevedibili e sempre nuovi, con relativi sviluppi, concatenandoli però in una forma rigorosa.
E' un'opera tra le più importanti, tra tutte quelle di Chopin, per il futuro della storia della musica. Infatti qui questo grande poeta del pianoforte fonde tutti gli aspetti dalla sua personalità, in quanto, mentre nella forma "polacca" esprime il suo attaccamento alla musica nazionale del suo paese, vi trasfonde tutto il suo genio con una invenzione timbrica e armonica che non si può non definire per lo meno "eversiva".
La scrittura pianistica è qui grandiosa, di tipo sinfonico. I temi sembrano improvvisazioni, si dissolvono rapidamente o si sviluppano in modo del tutto inaspettato e in apparenza contraddittorio. Questa Polacca-Fantasia appartiene così al più tenero e commovente mondo di Chopin, e costituisce una perfetta sintesi del suo pensiero, uno dei punti più alti della sua arte.
Di profonda poesia, quest'opera non godette di grande fama tra i contemporanei di Chopin: Liszt, pur amando molto Chopin, e riconoscendo a questo pezzo "bellezza e grandezza di idee", definì questo pezzo "al di fuori della sfera dell'arte".
Fantasia
In definitiva il nome sta ad indicare una vera e propria attitudine dell'atto del comporre, in cui l'autore sceglie da sé medesimo le strutture formali e le rielabora a seconda del proprio estro.
Grande sviluppo hanno, su questo modello, le fantasie organistiche. Con l'avvento dello stile galante e dell'età del classicismo, la fantasia acquista una maggiore autonomia stilistica, aderendo a modelli diversi, come la forma sonata o il rondò. Nel corso dell'Ottocento, poi, il termine si piega a un significato ulteriore e più sottile; diviene infatti sinonimo di "sonata", ma di una sonata più libera, lontana da regole precise e tale da lasciare maggiore libertà creativa all'autore. È in questa accezione che scriveranno "fantasie" Beethoven, Schumann, Liszt.
Polacche di Chopin
- Polacca in Sol minore (1817)
- Polacca in Si bemolle maggiore (1818)
- Polacca in La bemolle maggiore (1821)
- Polacca in Sol diesis minore (1823)
- Polacca in Si bemolle minore su un tema de La gazza ladra di Rossini (1826)
- Polacca in Re minore op. 71 n. 1 (1827)
- Polacca in Si bemolle maggiore op. 71 n. 2 (1828)
- Polacca in Fa minore op. 71 n. 3 (1829)
- Polacca in Sol bemolle maggiore (1829)
- Polacca brillante in Do maggiore per pianoforte e violoncello op. 3 (1829-30)
- Andante Spianato e Grande Polacca Brillante in Mi bemolle maggiore, op. 22 (1830 la polacca)
- Polacca in Do diesis minore op. 26 n. 1 (1832-35)(pdf)
- Polacca in Mi bemolle minore op. 26 n. 2 (1832-35)
- Polacca in La maggiore op. 40 n. 1 (1838-39)(pdf)
- Polacca in Do minore op. 40 n. 2 (1838-39)
- Polacca in Fa diesis minore op. 44 (1841)(pdf)
- Polacca in La bemolle maggiore op. 53 (1842)(pdf)
- Polacca-Fantasia in La bemolle maggiore op. 61 (1845-46)(pdf)
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