Ave Maria
Storia
Un papiro del IV secolo trovato in Egitto nel 1917 dallo studioso inglese James Rendel Harris (1852-1941) contiene il testo dell'invocazione Sub tuum praesidium, nucleo primitivo dell'Ave Maria. Tale documento è denominato Papyrus Rylands 470 ed è conservato presso la John Rylands University Library di Manchester. Il testo costituisce la redazione primitiva della preghiera alla Vergine, che dall'Egitto si diffonderà (bizantino-ambrosiana) , e l'occidentale (alessandrino-romana). In latino la traduzione letterale è la seguente: "Sub misericordiam tuam / confugimus, Dei Genetrix. / Nostras deprecationes / ne despicias in necessitate /, sed a periculis libera nos, / una sancta, una benedicta" ("Sotto la tua protezione cerchiamo / rifugio, / Santa Madre di Dio: / non disprezzare le suppliche / di noi che siamo nella prova, / ma liberaci da ogni pericolo, / o Vergine gloriosa e benedetta").[1]
attraverso le due formule successive: l'orientale
La seconda parte con l'invocazione, in varie forme, è attestata a partire dal XIV e XV secolo in Italia; il Catechismo del Concilio di Trento dice che questa parte è stata composta dalla Chiesa stessa.
Sembra sia stata adottata in questa forma dall'Ordine dei Mercedari nel 1514, e sarebbe stata ratificata dal papa in occasione della Battaglia di Lepanto(1571).
L'Ave Maria venne introdotta come antifona nel breviario romano di Pio V per la festa dell'annunciazione nel 1568.
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