Trio n. 1 in re minore, op. 49
- Molto allegro e agitato (re minore)
- Andante con moto tranquillo (si bemolle maggiore)
- Scherzo. Leggero e vivace (re maggiore)
- Finale. Allegro assai appassionato (re minore)
Organico: pianoforte,
violino, violoncello
Composizione: Francoforte, 18 Luglio 1839
Prima esecuzione privata: Dresda, residenza di Robert Schumann, 23 Settembre 1839
Prima esecuzione pubblica: Lipsia, Gewandhaus Saal, 1 Febbraio 1840
Edizione: Breitkopf & Härtel, Lipsia, 1840
Composizione: Francoforte, 18 Luglio 1839
Prima esecuzione privata: Dresda, residenza di Robert Schumann, 23 Settembre 1839
Prima esecuzione pubblica: Lipsia, Gewandhaus Saal, 1 Febbraio 1840
Edizione: Breitkopf & Härtel, Lipsia, 1840
Quando il primo Trio in re minore per
pianoforte, violino e violoncello (il secondo in do minore apparve nel 1845)
venne eseguito per la prima volta a Lipsia il 23 settembre 1839, con lo stesso
autore al pianoforte, Schumann ebbe parole di elogio e scrisse poco dopo sulla
sua rivista che «questo è il lavoro di un maestro, come lo furono a loro tempo
quelli di Beethoven in si bemolle e in re, come lo era quello di Schubert in mi
bemolle... Questo Trio è una eccellente composizione che tra qualche anno
delizierà i nostri nipoti e pronipoti. Mendeissohn è il Mozart del nostro
momento storico, il più brillante dei musicisti, quello che ha individuato più
chiaramente le contraddizioni dell'epoca e il primo che le ha riconciliate tra
di loro». Infatti la composizione riflette quel profondo equilibrio intcriore,
che è una costante della personalità del musicista di Amburgo, e le tre voci
strumentali sono fuse in modo omogeneo, con il pianoforte che svolge una
funzione di coordinamento nell'ambito di un classicismo formale con
l'esposizione, lo sviluppo e la ripresa del materiale tematico.
Il primo movimento (Molto allegro e agitato)
si apre con una frase di tono cordiale e sereno affidata al violoncello e poi
richiamata dal violino e dal pianoforte. Si delinea un secondo motivo e insieme
al primo si articola un discorso molto intrecciato, anche se essenzialmente
melodico. Nella parte finale del prime tempo il pianoforte assurge ad un ruolo
brillante, rivelando la piacevolezza di questo brano cameristico.
L'Andante ha una linea
essenzialmente lirica e risente nella sua assorta pensosità dell'influenza
beethoveniana, anche se la caratteristica liederistica e cantabile appartiene
tutta intera a Mendelssohn. Ma dove il temperamento vivace ed estroso del
musicista si rivela nella sua ampiezza e originalità è nello Scherzo del
terzo tempo, che racchiude quel senso del fantastico tipico del Romanticismo. È
una pagina ritmicamente frizzante e ricca di colori, abilmente congegnata nel
gioco sonoro a tre, concluso da leggeri tocchi pianistici. L'Allegro assai
appassionato finale è il più complesso e passa dal rigore della
forma-sonata, con il primo, il secondo tema e lo sviluppo, ad una melodia calda
ed espressiva enunciata dal violoncello, per sfociare poi in un vero e proprio
rondò, con richiami al tema originario, variato secondo un gusto vagamente
popolaresco. Qualche musicologo sostiene che Brahms abbia tenuto presente in
più di un suo lavoro questo procedimento inventivo mendelsshoniano. In
particolare i passaggi lirici si presentano densi e vigorosi mediante effetti
chiaroscurali, determinati da un deciso ritmo di danza.
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Trio Gaspard | F. Mendelssohn-Bartholdy: Klaviertrio Nr. 1 d-Moll op. 49
Mendelssohn - Piano Trio No. 1 in D minor, Op. 49 - I. Molto allegro agitato
Mendelssohn d minor trio, Op. 49 2nd movement, Andante con moto tranquillo
Mendelssohn Trio in D minor, 3rd Movement
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