"Quel sangue versato"
Tragedia lirica in tre atti
Libretto:
Salvatore Cammarano
Musica:
G. Donizetti
Prima esecuzione: 28 ottobre 1837, Napoli
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ATTO III - SCENA VI/IX
"Quel sangue versato" Aria di Elisabetta
(Regina d' Inghilterra - Soprano)
Elisabetta ha mandato Gualtiero al palazzo di Sara affinchè la rimandi li, dato che, impaurita dagli eventi, vuole la sua compagnia. Poi si rivolge all' amato Roberto, augurando che si salvi, anche se dovesse vivere nelle braccia dell' ignora amante ("Vivi ingrato a lei d' accanto").Giunge Cecil che la informa: Roberto sta andando al patibolo, ed Elisabetta chiede se egli avesse chiesto l'anello da dare alla regina, ma Cecil risponde di no. Gualtiero introduce Sara, pallida e sfinita, che da l' anello ad Elisabetta. Finalmente la regina capisce chi è l'amante di Roberto, ma Sara la supplica di salvare la vita al conte é inutile: un suono funebre fa tremare i presenti, e Notthingham al calmo della gioia entra gridando che Roberto è morto. Elisabetta, sconvolta e furente, accusa Sara di tutto, ma il Duca si assume tutte le responsabilità. La regina condanna a morte i due coniugi, ed, ossessionata dalle visioni del fantasma dell'amato, abdica a favore di Giacomo I ("Quel sangue versato").
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